IL DEMONIO NON PUÒ NULLA SULLA VOLONTÀ, POCHISSIMO
SULL'INTELLIGENZA, E TUTTO SULLA FANTASIA.

- Joris Karl Huysmans -


E’ CON SATANA CHE LA TRISTEZZA E L’INQUIETUDINE DISPERATA ENTRANO NEL MONDO
- Georges Bernanos -

PREGHIERA DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo; sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E Tu, Principe delle milizie celesti con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen

giovedì 29 novembre 2012

Dalla seconda lettera di san Pietro, apostolo 2,9-22

Denuncia dei peccati

Carissimi, il Signore sa liberare i pii dalla prova e serbare gli empi per il castigo nel giorno del giudizio, soprattutto coloro che nelle loro impure passioni vanno dietro alla carne e disprezzano il Signore.
Temerari, arroganti, non temono d'insultare gli esseri gloriosi decaduti, mentre gli angeli, a loro superiori per forza e potenza, non portano contro di essi alcun giudizio offensivo davanti al Signore. Ma costoro, come animali irragionevoli nati per natura a essere presi e distrutti, mentre bestemmiano quel che ignorano, saranno distrutti nella loro corruzione, subendo il castigo come salario dell'iniquità. Essi stimano felicità il piacere d'un giorno; sono tutta sporcizia e vergogna; si dilettano dei loro inganni mentre fan festa con voi; han gli occhi pieni di disonesti desideri e sono insaziabili di peccato, adescano le anime instabili, hanno il cuore rotto alla cupidigia, figli di maledizione! Abbandonata la retta via, si sono smarriti seguendo la via di Balaam di Bosor che amò un salario di iniquità, ma fu ripreso per la sua malvagità: un muto giumento, parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta. Costoro sono come fonti senz'acqua e come nuvole sospinte dal vento: a loro è riserbata l'oscurità delle tenebre. Con discorsi gonfiati e vani adescano mediante le licenziose passioni della carne coloro che si erano appena allontanati da quelli che vivono nell'errore. Promettono loro libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto.
Se infatti dopo aver fuggito le corruzioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e salvatore Gesù Cristo, ne rimangono di nuovo invischiati e vinti, la loro ultima condizione è divenuta peggiore della prima. Meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuto la via della giustizia, piuttosto che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo precetto che era stato loro dato. Si è verificato per essi il proverbio:
Il cane è tornato al suo vomito (Pro 26,11)
e la scrofa lavata è tornata ad avvoltolarsi nel brago.

lunedì 19 novembre 2012

Il potere dell’unione matrimoniale che Satana cerca di distruggere. Preghiera e amore sono difese invalicabili anche per il maligno!


Il matrimonio che racchiude in sé il simbolico, quanto reale incontro di Dio con l’umanità, sua prediletta sposa, esprime tutta la forza santificante tipica d’ogni sacramento. Infatti, quando si parla d’azione santificante non ci si riferisce tanto al senso associato al battesimo, quanto di rendere santo e benedetto ciò che dall’unione coniugale sgorga, quando e voluta e fortemente compreso nella sua sacralità. La potenza che da esso sprigiona come atto voluto da Cristo e benedetto dalla Chiesa è quella di creare un vincolo indissolubile ed inattaccabile. La grazia battesimale, che ci rende re, profeti e sacerdoti, sostenuta durante la vita dalla successiva unione con il Signore nella Prima Comunione e rafforzata dal più maturo e successivo “credo” nel Sacramento della Confermazione, subisce un potenziamento nell’unione sponsale conseguenza della concordanza tra due esseri viventi che, bendetti da e in Dio, fondono le loro anime nella diversità (che non viene a cessare, ma ad essere fortemente condivisa). Una tale unione, che solo l’Onnipotente può generare e che nessuno può sciogliere (se non in casi eccezionalissimi per l’autorità del Tribunale della Sacra Rota Romana) ha un effetto benedicente che si riversa da un coniuge all’altro in relazione ai loro vissuti. Gesù ha detto: “…l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 29, 5-6). Questa espressione dell’unico e solo Rabbi Eterno racchiude in il seme della comunicabilità dei stati matrimoniali, nel bene e nel male. Ecco che la somma nuziale dell’uno più uno non è due, ma bensì uno, per indicare l’inseparabilità degli atti compiti dagli sposi. Dunque, chi pensa al bene del proprio coniuge pensa non solo al suo benessere, ma anche al proprio, come chi reca danno e sofferenza a colui/lei che scelto per la vita eterna genera malessere e morte anche per se stesso. Pertanto la forza redentiva di tale sacramento di esplica non tanto in una donazione reciproca di convenienza o meno, quanto in continui, comprensivi, caritatevoli e compassionevoli atti d’amore che hanno come conseguenza la santificazione personale e quella dell’unione stessa, specchio della compartecipativa dinamica Trinitaria che si concretizza: nella condivisone dei pasti, delle proprie aspirazione, desideri, necessità affettive, fisiche, morali, nelle problematiche d’ogni genere e così via.

Per comprendere l’autorevolezza di una tale comunione unitiva in senso fisico-spirituale, una vicenda accaduta durante un esorcismo,  ci farà cogliere tutta la potenza di questo sacramento.

Un uomo, spostato, posseduto da 27 legioni di demoni con a capo Satana in persona, durante un’ennesima azione esorcistica, che vede il sacerdote particolarmente stanco, si sente improvvisamente investito, dice il posseduto, da proiettili. Si sentiva osservato dalla moglie che tuttavia resta in silenzio, ma la sensazione, dirà il marito dopo, era che il suo pensiero fosse una minaccia peggiore delle parole dello stesso sacerdote esorcista, tanto che il demonio griderà alla silenziosa donna: “Zitta, zitta. Smettila con questi pensieri. Basta. Ho paura! Ho paura!” grida Satana, “Mi stai distruggendo”. Alla fine dell’esorcismo il marito chiederà spiegazioni alla moglie la quale, con candida sincerità dirà: “Rivolgevo al maligno un solo pensiero: «Nel nome di Gesù, in forza del sacramento del mio matrimonio, ti comando di andare via»”. In definitiva la consacrazione nuziale era risultata più efficace dell’esorcismo stesso. Sia chiaro che: nessuno, può e deve né comandare, né parlare con i demoni, né evocarli o profferire esorcismi, i quali possono essere, come sacramentali, amministrati solo da sacerdoti autorizzati dal Vescovo del luogo. Tuttavia, in questo gravissimo, e forse unico nel suo genere per il numero di demoni presenti (27 legioni!), caso di possessione, Dio ha concesso che l’unità indivisibile intrecciata in virtù del sacramento sponsale, avesse uguale e maggiore efficacia della preghiera di liberazione dell’esorcista. Quale il motivo? La risposta è semplice quanto banale: l’amore puro, incondizionato e fedele della moglie! Ella nonostante per cinque anni vivrà dissociazioni pericolosissime ed angoscianti del marito, con la forza della preghiera e nella fede e con l’amore, ha salvato la sua anima, la sua vita ed il matrimonio stesso. In questo caso, il maligno si trovò, da quel momento in poi, non solo a combattere contro Dio, nel sacerdote come consacrato e ministro stesso del Signore, ma anche contro un’anima consacrata nel vicolo matrimoniale, e tale unione era talmente forte che a Satana dava fastidio persino quando la donna chiedeva un semplice bacio al marito o gli preparava il pranzo o la cena o qualunque altra attenzione. Per il maligno ognuna di esse era una sconfitta, perché l’unione amorevole e piena di disinteressato servizio verso il marito, riecheggiavano lo stesso amore creaturale che animò il Creatore nel creare noi, esseri umani. Il diavolo, brama, desidera, è spumoso di feroce odio verso le famiglie e desidera dividerle. Da ciò, infatti, parte la degenerazione della società: morte della famiglia equivale a  morte dell’umanità. (Per approfondire la vicenda si legga, Francesco Viasusu: "La mia possessione"; I ed. Piemme; Milano - 2012) 

Concludendo questa breve riflessione, e rivolgendomi a tutti coloro che soffrono divisioni, separazioni e/o problemi d’ogni genere, specie in famiglia, consiglio: non demordete mai! “Con il silenzio e la preghiera salverete i vostri matrimoni” dirà San Pio da Pietrelcina in più di una occasione durante le sue confessioni. Affidatevi a Maria Vergine, Madre di Dio, e con l’arma del digiuno, della Santa messa e dell’Eucaristia quotidiana, vincerete sulle opere delle tenebre. Nulla fa indietreggiare di più il maligno di un amore senza limiti ed incondizionato. L’esempio? È Gesù Cristo, Il Quale versando al nostro posto fino all’ultima goccia del suo Preziosissimo Sangue (al quale vi consiglio di consacrarvi ogni giorno) dirà: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Gv 15,13). Sostituite amici e inserite, fratelli, sorelle, mogli, mariti, amici e così via ed avrete la misura dell’amore di Dio per l’uomo: infinito!
Rimando alla parte laterale del blog (colonna destra) per le preghiere dedicate alla Famiglia.