IL DEMONIO NON PUÒ NULLA SULLA VOLONTÀ, POCHISSIMO
SULL'INTELLIGENZA, E TUTTO SULLA FANTASIA.

- Joris Karl Huysmans -


E’ CON SATANA CHE LA TRISTEZZA E L’INQUIETUDINE DISPERATA ENTRANO NEL MONDO
- Georges Bernanos -

PREGHIERA DI PAPA LEONE XIII A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del diavolo; sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E Tu, Principe delle milizie celesti con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen

martedì 4 settembre 2012

Le conseguenze del peccato.


Il peccato ha portato con se una paradossale verità, e cioè: l’uomo tende a riscopre Dio nel pianto e nella sofferenza. Esse non sono necessarie ma la superbia instillata da satana, proditoriamente, nella volontà dell’essere, fanno della necessità affliggente (morte, malattia, fame, solitudine e distruzione di massa) lo strumento primario, ma non unico per ascendere i gradi della santificazione. Chi li abbraccerà nel silenzio opprimente della chiodatura lignea, farà del suo sangue la perfetta imitazione di quello sparso da Cristo Gesù e irrigherà i campi brulli e violenti della nuda terra. Essa fiorisce ogni giorno solo grazie ai martiri silenti che del canto dell’assenza fanno loro baluardo di carità, giacché nell’umiltà si consuma il loro sacrificio, e la sapienza che genera un tale atto d’amore agapico è ciò che sconvolge i potenti senza spazio per la ragione.
Satana costruisce invano il suo regno, giacché, come ci insegna l’unico Maestro, Gesù Cristo: “Come può un regno diviso in se stesso trovare stabilità e durevolezza?” (Mc 3, 22-30). Difatti, l’odio accomuna l’inferno nella sua condizione di stato e non luogo. Lucifero non ama, e dunque non gioisce per coloro che lo seguono, ma il disprezzo che ha per essi e forse solo inferiore a quello per Dio. L’uomo è immagine di ciò che è Gesù Cristo e di ciò che egli compie. Il binomio         uomo capacità creante, rende l’essere vivente lo scandalo supremo per colui che della superbia ha fatto la sua caduta eterna. Dunque, ciò che resta per il diavolo non è altro che generare distacco da Gesù, nella consapevolezza invidiante che lui non vedrà mai più la Luce. Pertanto gli adepti che pensano di trovare nel male la loro dimensione non sanno che il disprezzo per essi, da parte di colui dal quale ricevono potere e ricchezza, satana, è solo eguale all’odio che satana stesso prova per loro. Il senso è forse comprensibile se si immagina una madre o un padre che nutrono i propri figli con cibi avvelenati. Si siedono tutti a tavola, tra essi sorridono, c’è uno scambio di idee e progetti, ma il piatto che essi pongono innanzi ai figli e ricolmo di veleno! Lo strazio e la mostruosità di un atto simile? E che essi, genitori (cioè satana, padre della perversione e pervertitore lui stesso) mentre guardano negli occhi i propri figli, osservano, da spettatori fieri e sorridenti, la loro mano che porta alla bocca il cibo avvelenato fissando con gli occhi la gola mentre deglutiscono il cibo letale! Chi non interverrebbe? Eppure lui, il traditore, il corruttore, resta fermo lì, immobile e con ghigno malefico ammira contorcersi dal dolore e dagli spasmi, che porteranno da li a poco alla morte, quelli che un attimo prima, mentendo, ha chiamato figli! L’atto finale? Restare fisso nel compiacimento della perdizione dell’anima di quell’uomo costato a Gesù il sacrificio della Croce! A ciò solo, Lucifero mira e a non altro. Egli non gioisce per l’accrescimento del suo regno, perché in lui non c’è gioia; neanche nel fare il male satana prova soddisfazione. Ciò che egli desidera è vanificare la crocifissione del Signore.
Per quanto rabbrividisca tutto ciò, essa è la realtà invisibile a cui mira il divisore, l’accusatore: il diavolo. Chi la ignorasse o non vi credesse  sappia che è in grave errore e dunque pericolo, ma che fintantoché rimane in vita ha la risposta ad una tale aberrante dinamica: Gesù Cristo! Solo in Lui c’è salvezza! In Colui che si immerge in ogni nostra minima istanza e necessità piccolissima o grandissima che sia. L’unica condizione? È che noi lo vogliamo. Dire di SI a Cristo è l’univa via per dire Si alla Vita Eterna!
Pregate e digiunate per non entrare in tentazione e se vi siete entrati non smette di pregare e digiunare ugualmente, giacché la lotta contro il peccato è persa solo se noi lo volgiamo. Dio è più grande e più forte del peccato. Sempre!”. Amen!